Società e architettura nella visione satirica
Una forma di rappresentazione eretica della realtà
Abstract
Esistono frangenti, o meglio potremmo dire che sono sempre esistiti, in cui è molto complesso poter esprimere un’opinione diretta su un argomento. Non solo censure, ma anche oggettiva impossibilità nell’addentrarsi in una dissertazione troppo articolata e composita possono indurre un ‘osservatore’ a scegliere un’altra via per esprimere il proprio pensiero, evidentemente estraneo ad una realtà contingente. La scelta della satira, attraverso i secoli, ha saputo sintetizzare visioni, critiche e perfino attacchi feroci ai più disparati argomenti avvalendosi della visione grottesca di un aspetto, metodo ricorrente e coadiuvato dall’avvento della disponibilità di immagini come vettore dell’idea. Ideologie, società, costumi, e perfino l’architettura sono stati oggetto di visioni satiriche dove la comunicazione visuale diventa sintesi e sostanza del pensiero. Sintesi perché capace di coniugare più aspetti simultaneamente e sostanza perché la figurazione di certi elementi diventa importante al pari della narrazione stessa. Narrazioni, quindi, quelle satiriche che si sono evolute e diffuse in parallelo con la crescita e la disponibilità di vettori: la stampa all’inizio e la televisione poi per arrivare ai social contemporanei diventando un vero proprio genere. In questo contesto l’architettura spesso si ritrova protagonista come metafora di altri concetti. Le visioni delle città sovraffollate di William Hogarth così come l’ambientazione nell’alienante condominio de “Il mostro” di Benigni propongono una critica non esplicita, ma altrettanto profonda, ai valori di una società avvalendosi, per aumentare la propria efficacia, di uno stereotipo o di una iperbole figurativa. La riflessione che si intende proporre è incentrata sull’evoluzione della narrazione visiva satirica, con una particolare attenzione al tema dell’architettura -intesa sovente come esito di un modus- soffermandosi sui ‘salti’ formali che specifici periodi storici hanno determinato.
Riferimenti bibliografici
- Aaltissimo, A. (2021). Case Milanesissime Maurizio Corraini.
- Allodoli, E. (1929). La caricatura inglese. Novissima Enciclopedia Monografica Illustrata.
- Casicci, P. (2021). 7 dicembre. https://www.internimagazine.it/approfondimenti/architettura-e-satira/
- Conte, G.B. (2019). Profilo storico della letteratura latina. Dalle origini alla tarda età imperiale. Le monnier Università.
- Dunn, A. (1971). Architecture observed. Architectural Record Books; 1st edition.
- Gregory, P. (2010). https://www.treccani.it/enciclopedia/teorie-dell-architettura_%28XXI-Secolo%29/, TEORIE DELL’ARCHITETTURA - XXI Secolo.
- Mazzei, S. (2021). 18 febbraio. https://birdmenmagazine.com/2021/02/18/mon-oncle-jacques-tati-architettura-cinema/ Le città invisibili di Jacques Tati.
- Neri, G. (2015). Caricature architettoniche. Satira e critica del progetto moderno. Quodlibet.
- Pevere, F. (2016). 11 aprile. https://www.minimaetmoralia.it/wp/approfondimenti/alla-periferia-di-benigni/
- Purini, F. (2002). L’architettura didattica. Gangemi.
- Wolfe, T. (1981). Maledetti Architetti. Bompiani. Traduzione di Pier Francesco Paolini, titolo originale: From Bauhaus to our house.
- Van Acker W., Mical, T. (2020). Architecture and Ugliness. Anti-Aesthetics and the Ugly in Postmodern Architecture. Bloomsbury Academic.
Questo lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.