La cena eretica
Le trasgressioni e le anomalie nei dipinti dell’Ultima cena prima di Leonardo Da Vinci
Abstract
Nella pittura a tema sacro riguardante la vita di Cristo, l’Ultima cena ha una storia particolare. Affronteremo qui le rappresentazioni di questo soggetto dal VI secolo sino alla “conclusiva” rappresentazione di Leonardo. Il tema della cena intercetta diversi contenuti. Da una parte narra le vicende riportate nei Vangeli: la questione del tradimento di Giuda, la lavanda dei piedi di Cristo agli Apostoli, la nascita formale dell’Eucaristia e il Cristo benedicente; dall’altra racconta scene di convivialità antica come l’atto dello stare insieme a cena, affronta la disposizione a tavola degli invitati, l’assortimento del cibo e delle suppellettili. Se osserviamo le cene precedenti a Leonardo possiamo rilevare che sul piano della Dottrina, la questione più trattata è di gran lunga quella dell’identificazione di Giuda, mentre quella della Benedizione del pane e del vino compare raramente. E se questa scarsa considerazione per la preminente questione religiosa si configura già come una trasgressione, per quanto riguarda i temi della convivialità si giunge a scelte pittoriche e narrative che sfiorano l’eresia vera e propria. Duccio di Buoninsegna nella sua cena del 1308 mette al centro tavola un maialino, mentre diversi dipinti dei Baschenis, presentano la tavola ingombra di gamberi di fiume e di altri crostacei. Sia nel primo caso che nei secondi si tratta di scelte a dir poco irriverenti: la cena di Cristo è durante le feste Pasquali ebraiche ed entrambi i cibi sono vietati da quella religione sempre, tanto più a Pasqua. Ma il tema della convivialità aiuta a sviluppare altre “burle” eretiche: nella cena della Bibbia dell’Abbazia di Floreffe del 1170 ci sono due Cristi; in quella di Giovanni di Francia del 1437 sono presenti, assieme agli apostoli, i finanziatori dell’affresco. Alle volte gli apostoli sono tredici, altre undici con Giuda escluso dall’autore del dipinto per antipatia. Poi c’è la questione del tavolo e della sua forma, ad U, rotonda, rettangolare, a sigma; e la questione della sala e della sua diversità da quanto scritto nel Vangelo. Il saggio presenterà una casistica circostanziata delle principali divaricazioni dalle scritture, proposte da artisti che hanno rielaborato il tema con una libertà alle volte eretica e sempre intrigante.
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