Linguaggio eretico e disegno d’architettura
La rappresentazione come ricerca interiore del progetto
Abstract
Nella palese relazione tra linguaggio e disegno d’architettura emerge la corrispondenza della convenzione come elemento essenziale per la costruzione di un elaborato grafico. Convenzione che si traduce in rappresentazione avente carattere di arbitrarietà tra significante e significato dei simboli grafici. Verità rivelata del disegno in grado di aprire il campo alle possibili eresie, dichiaranti l’appartenenza al mondo codificato della rappresentazione, ma che se ne discostano e la contraddicono al tempo stesso, nella misura in cui in cui la rappresentazione richiede un nuovo avvicinamento alla realtà oltre la sua canonica rappresentazione astratta. Eresie grafiche come i cieli tormentati dei disegni di Etienne Llouis Boullè, l’espressiva transizione chiaroscurale delle prospettive del Danteum di Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri quale strumento di rivelazione della natura narrativa del progetto, il grafismo simbolico esasperato delle planimetrie di Villa Planchart a Caracas come mezzo d’indagine dell’abitare, la ricerca del significato della forma nei disegni di Aldo Rossi, la rappresentazione sintetica della rovina in Kahn e Le Corbusier come sostanza progettuale e la natura esplorativa degli schizzi di Gehry sino alla sua avanguardistica rappresentazione al computer quale dispositivo di sperimentazione dello spazio architettonico sono alcuni dei temi che questo contributo vuole affrontare.