I colori delle bandiere

L’astrazione del “nazionalismo” nelle pubblicità commerciali: Leonetto Cappiello

Parole chiave: Colour, Flags, Leonetto Cappiello, Advertisement

Abstract

Leonetto Cappiello può considerarsi il precursore della moderna pubblicità; seguendo il solco tracciato dai francesi Jules Cheret e Henri Toulouse-Lautrec, con brillante intuizione, Cappiello trova la risposta ai due problemi fondamentali del poster: leggibilità e riconoscimento. Per essere leggibile, il manifesto deve contenere solo l’essenziale, questo è ciò che l’autore chiama la ricerca della “macchia”. Per agevolare il riconoscimento, i colori utilizzati nel poster devono essere quelli che meglio colpiscono la retina, esaltando quindi la percezione delmessaggio. Ciò che crea un buon manifesto è inoltre la linea, che deve essere decisa e sintetica;questa deve integrarsi al meglio al colore; inoltre, i dettagli concorrono ad evidenziare e arricchirel’immagine. Il fondo scuro della scena è una novità introdotta da Cappiello, questo fa sì che i personaggi si staglino ed emergano dai fondali neri; gli abiti coloratissimi delle figure sono resiinoltre giocando con i contrasti dei colori complementari. A volte nei suoi manifesti, per evidenziarel’origine e la tipicità di un prodotto, Cappiello adotta scelte cromatiche che richiamino i colori delle bandiere nazionali, soprattutto per le reclame di prodotti italiani e francesi. Possiamo quindi affermare che il suo stile innovativo definisce il manifesto moderno e influenzerà tutti i cartellonistidelle generazioni successive.

Riferimenti bibliografici

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Pubblicato
2023-12-31
Come citare
Scalzo, M. (2023). I colori delle bandiere: L’astrazione del “nazionalismo” nelle pubblicità commerciali: Leonetto Cappiello. AND Rivista Di Architetture, Città E Architetti, 43(1). Recuperato da https://and-architettura.it/index.php/and/article/view/637
Sezione
Articoli