Anatomia di un progetto eversivo

Le rendez-vous de Bellevue est à la pointe du Rocher di Jean-Jacques Lequeu

Parole chiave: classicism, modernity, eclecticism, irony, transgression

Abstract

Jean-Jacques Lequeu, nasce a Rouen nel 1757. Si trasferisce a Parigi nel 1778. Trova impiego come architetto in uno studio prestigioso. È probabilmente il migliore disegnatore dell’epoca. I suoi lavis sono praticamente insuperabili. Un futuro benevolo sembra aspettarlo. Undici anni dopo scoppia la rivoluzione, la ricca clientela nobiliare è sparita, gli atelier sono chiusi. Lequeu troverà di lì a poco un modesto impiego al catasto. La sua vita si sdoppia: al lavoro disegna rilievi e allineamenti stradali, quando torna a casa scrive e illustra un trattato visionario, Architecture Civile, che non vedrà mai la luce. Per venticinque anni questa sarà la sua vita: impiegato di giorno, onirico trattatista di notte. Morirà nel 1828 e farà a tempo a vedere succedersi in un tempo rapidissimo la Rivoluzione Francese, il Terrore, l’Impero napoleonico e la Restaurazione. Ha visto l’inizio della modernità e ne ha visto anche la fine. Ha sperimentato prima il lato oscuro dell’Illuminismo, e poi l’atmosfera soffocante della modernità burocratica. Sembra afflitto da problemi di identità e si ritrae ossessivamente: di fronte, di profilo, trasfigurato da dama, da bambina, da puttana, con espressioni beffarde, sofferenti, ribelli, folli. Nel suo trattato, Lequeu disegna architettura che sembrano animate dalla voglia di infrangere qualsiasi norma, l’idea stessa di normalità. Il disegno più noto, Le rendez-vous de Bellevue est à la pointe du Rocher, è un concentrato di sadismo architettonico, un progetto dove ciascun elemento costitutivo mantiene la propria identità grazie alle deformazioni che lo deturpano e inscena un conflitto insanabile con tutti gli altri, nonostante poi il sapiente gioco dei pesi e contrappesi li costringa a stare assieme in modo apparentemente rappacificato. Con l’aiuto della tecnica del fotoritocco, in questo contributo si cercherà di ricostruire i passaggi logici con cui Lequeu trasforma una villa spoglia, razionale e ortodossa, in una caricatura crudele.

Riferimenti bibliografici

- Baridon, L. e Garric, J-.P. (2018). «Incroyables et merveilleuses, les fabriques de parc de Jean Jacques Lequeu», Revue de la BNF, No. 57, pp. 146-156.

- Blondel, J.-F. (1771). Cours d’architecture, ou Traité …, Tome 1, Paris: Desaint.

- Colquhoun, A. (1981). «Form and Figure», in id., Essays in Architectural Criticism: Modern Architecture and Historical Change, Cambridge Mass.: MIT Press, pp. 190-202.

- Guillerme, J. (1974). «Lequeu, entre l’irrégulier et l’éclectique». Dix-huitième Siècle, No. 6, pp. 167-180.

- Kaufmann, E. (1952). «Three Revolutionary Architects, Boullée, Ledoux, and Lequeu». Transactions of the American Philosophical Society, Vol. 42, No. 3, pp. 431-564.

- Lequeu, J.-J. (1777-1825). Architecture civile, Bibliothèque nationale de France, département Estampes et photographie, RESERVE FOL-HA-80 (1).

- Vidler, A. (2019). «Review: Jean-Jacques Lequeu: Bâtisseur de fantasmes». JSAH, Vol. 78, No. 4, pp. 492-96.

Pubblicato
2022-06-30
Come citare
Galli, G. (2022). Anatomia di un progetto eversivo: Le rendez-vous de Bellevue est à la pointe du Rocher di Jean-Jacques Lequeu. AND Rivista Di Architetture, Città E Architetti, 41(1). Recuperato da https://and-architettura.it/index.php/and/article/view/427
Sezione
Articoli