Rem Koolhaas and the inverted perspective of Villa Dall’Ava

Parole chiave: rem koolhaas, villa dall’ava, reverse perspective

Abstract

A metà degli anni Ottanta, Rem Koolhaas riceve l'incarico di costruire una villa sulle colline di Saint Cloud, a sud di Parigi. Coglie l'occasione per lasciare Elia e Zoe Zengelis, i cofondatori di OMA, impegnati in concorsi di progettazione che non potevano offrire reali opportunità di costruzione, e progetta una casa-manifesto capace di esprimere la sua ricerca urbanistica su New York e il suo interesse per i media in una veste apparentemente modernista. I sette anni necessari per lo sviluppo del progetto e la costruzione della villa, fortemente osteggiata dai vicini, hanno offerto il tempo per l'elaborazione di un sofisticato quadro mediatico composto da disegni, immagini e fotografie che funge da "metatesto" artistico della villa e spiega gran parte degli intenti e del modus operandi di Koolhaas. Madelon Vriesendorp, che ha prodotto la maggior parte delle illustrazioni originali di Delirious New York, ha creato una serie di rappresentazioni isometriche di qualità pittorica; Rem Koolhaas si è dedicato a schizzi, fotomontaggi e a un famoso servizio fotografico surrealista con tanto di giraffa in giardino e nuotatori allineati lungo la piscina sul tetto. In mezzo a questo materiale visivo, accolto inizialmente con perplessità e ironia dalle riviste, c'è un piccolo disegno frontale della villa che sovverte il concetto abituale di prospettiva. Si tratta di una prospettiva "inversa" o "rovesciata", per riprendere la definizione che, all'inizio del XX secolo, lo studioso russo Pavel Florenski aveva dato a un certo modo di dipingere le icone. Secondo questo procedimento, il cosiddetto punto di fuga viene spostato dal basso verso il primo piano e provoca una deformazione del soggetto raffigurato contraria a quella della prospettiva lineare tradizionale, finendo per rivelare i volti generalmente nascosti. Se Florenski dimostra sostanzialmente che tale eresia proiettiva è intrinseca alla necessità del pittore di elaborare un'immagine efficace (oltre che al tempo della narrazione), nel contesto di una rappresentazione progettuale, apparentemente volta ad anticipare la vera forma di un edificio da costruire, tale immagine conferisce un significato particolare all'intero progetto e al ruolo stesso della rappresentazione architettonica. Non è un caso che l'anello di congiunzione tra Koolhaas e Florenski, comunque riconducibile alla rivoluzione artistica russa, sia l'artista italiano Gino de Dominicis, che proprio intorno al 1987 inizia a lavorare a una serie di opere sul tema della prospettiva inversa.

Pubblicato
2022-06-30
Come citare
Colonnese, F. (2022). Rem Koolhaas and the inverted perspective of Villa Dall’Ava. AND Rivista Di Architetture, Città E Architetti, 41(1). Recuperato da https://and-architettura.it/index.php/and/article/view/424
Sezione
Articoli