Gio Ponti, demiurgo regista
Esposizione Internazionale del Lavoro, Torino 1961
Abstract
Questo articolo esplora l'Esposizione Internazionale del Lavoro del 1961, organizzata a Torino per celebrare il centenario dell'Unità d'Italia. Focus dell'analisi è il ruolo di Gio Ponti come direttore e regista del progetto allestitivo all'interno del Palazzo del Lavoro, progettato da Pier Luigi Nervi. L'articolo indaga il rapporto tra le visioni progettuali di Ponti e le dinamiche politiche, culturali e organizzative che caratterizzarono l'evento. Attraverso l'analisi delle installazioni, tra cui il "castello" centrale e le sezioni tematiche curate da architetti e artisti di spicco, emerge una riflessione sulla rappresentazione del "lavoro" come valore sociale e tecnico. La ricerca mette in luce i contrasti tra le soluzioni architettoniche e le esigenze di un’esposizione transitoria, evidenziando come la mostra sia diventata un simbolo dell'Italia durante il boom economico, tra innovazione e contraddizioni.
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