NeoMorfismo e il design degli oggettoidi

Parole chiave: product design, neomorphism, collaborative intelligence

Abstract

Parlare di cambiamento in atto è diventato un luogo comune. Comprenderne le implicazioni forse è tutt’altra cosa. Poco ci si accorge che nel discutere di cambiamento utilizziamo visioni e parametri di riferimento ormai obsoleti. Macinati e sterilizzati proprio dal cambiamento e quindi inefficaci di rendere comprensibile ciò che accade. A questo si aggiunge una visione del mondo sempre più inoltrata verso una cupa complessità distaccandola irreversibilmente dal poter essere completamente intelligibile.

Riferimenti bibliografici

- AA.VV. (2006), “Design multiverso”, ed. Polimi, Milano.

- Baudrillard J. (2003), “È l’oggetto che vi pensa”, ed. Pagine d’Arte.

- Brandano, S. (2001), "The Event Calculus Assessed”, ed. IEEE TIME Symposium.

- Broukman J. (2010), “Come cambierà tutto. Le idee che trasformeranno il nostro futuro”, ed. Saggiatore.

- Bucchetti V. (2004), “Il design della comunicazione ed esperienze di acquisto”, ed. Franco Angeli.

- Capra F. (1997), “La rete della vita”, ed. Rizzoli.

- Di Nardo P., Melis A. (2019), “Il design resiliente”, Dna Editrice.

- Gili V. L. (traduzione di) (2019), New Scientist “Macchine che pensano: La nuova era dell’intelligenza artificiale”, ed. Dedalo.

- Lindblom C. E. (1959), The science of “muddling through”, in “Public administration review”, XIX.

- Norman D. A., (1996), “La caffettiera del masochista”, ed. Giunti.

- Norman D. A. (2004), “Emotional design”, ed. Apogeo.

- Norman D. A. (2005), “Il computer invisibile”, ed. Apogeo.

- Roncaglia G. (2018), “L’età della frammentazione”, ed. Laterza.

- Temporelli M. (2015), “Innovatori: Come pensano le persone che cambiano il mondo”, ed. Hoepli.

Pubblicato
2019-06-30
Come citare
Alfarano, G. (2019). NeoMorfismo e il design degli oggettoidi. AND Rivista Di Architetture, Città E Architetti, 35(1). Recuperato da https://and-architettura.it/index.php/and/article/view/153
Sezione
Articoli