Il lato obliquo del Design
Pio Manzù
Abstract
Finora abbiamo vissuto con la consapevolezza che le tracce lasciate sulla carta possono ancora, dopo qualche tempo, rivelare le intenzioni del progettista: un esempio per tutti i Codici di Leonardo da Vinci. Oggi, con il design digitale, non è più così. Conservare i disegni che generazioni di designer su carta ci hanno lasciato non è solo protezionismo identitario, ma l'appropriazione tangibile di come le idee sono nate, si sono evolute e hanno contribuito al cambiamento culturale. Dal 2015 la Fondazione Manzoni Arte e Design si occupa di conservare e studiare l'intera opera di uno dei designer italiani che ha dato l'impulso più significativo all'innovazione del design automobilistico in Italia e nel mondo: Pio Manzù. Il design di Pio Manzù definisce chiaramente la fine dell'egemonia americana dello Streamline praticato fino a quel momento come stile funzionale ed elegante come cifra stilistica della modernità nella progettazione dei mezzi di trasporto. Alla linea curva che segue e invita all'aerodinamica, Manzù sostituisce il lato obliquo di una geometria pura ed elementare volutamente riconoscibile come segno di razionalità. Riconoscere la sua cifra stilistica in un designer può essere inteso come un esercizio di mero riconoscimento identitario. Assume invece il ruolo di stimolo a ritrovare i percorsi mentali e quindi progettuali che hanno maturato le forme con cui abbiamo modificato le nostre visioni del mondo che cambia, con Pio Manzù che guarda al lato obliquo.
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